American Beauty. Da Robert Capa a Banksy
Opus in Artem wants to inform and strongly recommend the incredible exhibition
“American Beauty. Da Robert Capa a Banksy“.
13 September 2023 to 21 January 2024
Centro Altinate San Gaetano di Padua, Italy.
Watch here the exhibition link
Under the title 'American Beauty. Da Robert Capa a Banksy", a selection of 130 artworks is presented in Padua, at the Centro Culturale Altinate/San Gaetano, from 13 September 2023 to 21 January 2024, narrating the lights and shadows of the nation that more than any other has characterised the last century on a global level: the United States.
The exhibition, organised by Artika in collaboration with the Municipality of Padua and Kr8te, is curated by Daniel Buso.
Offering this original portrait of the States are 120 international artists.
The exhibition itinerary includes absolute Masters of Photography such as Henri Cartier-Bresson, Robert Capa, Diane Arbus and Elliott Erwitt, moving on to the colour images of Steve McCurry, Vanessa Beecroft and Annie Leibovitz.
Alongside photography, one can admire the creations of the protagonists of Pop Art (James Rosenquist, Robert Indiana and Andy Warhol) and the interpreters of Street Art: Keith Haring, Mr. Brainwash, Obey and Banksy.
From Joe Rosenthal's famous propaganda image (extolling the American victory on Iwo Jima over Japan in 1945), to the anarchic riots in Banksy's murals, for an original and strictly stars and stripes exhibition.
Opening Hours:
Wednesdays, Thursdays and Fridays
from 10 a.m. to 1 p.m. and 2 p.m. to 7 p.m.
Saturdays, Sundays and holidays
from 10 a.m. to 7 p.m.; closed Mondays and Tuesdays.
The ticket office closes 30 minutes earlier.
Ludmila Kazinkina at the Castello di Bardi, Parma
Opus in Artem presenta in collaborazione con l´Associazione Serpaglio Lichtenberg di Bedonia e in occasione della terza edizione del Festival Arte Kunst Val Taro Val Ceno 2023
la mostra personale
FRAGILITÀ DAI CAPELLI D’ARGENTO
di LUDMILA KAZINKINA
al CASTELLO DI BARDI
Inaugurazione 16 settembre 2023, ore 17.30
Fino al 5 novembre 2023
Testo di Bianca Maria Rizzi
Elemento fondamentale nella pittura di Kazinkina è la presenza femminile: un mondo a parte in un tempo misterioso e sospeso. Viene ricercata un’armonia formale e di contenuti. Le donne di Ludmila hanno fisionomie distinte, in luoghi semplici e disadorni, per lo più all’aperto: sono fiabesche, pallide apparizioni in una specie di fermo immagine, in un momento sospeso che rende immortale la visione riflessa di un attimo.
Una mano invisibile solleva il velo che ricopre la natura…e le atmosfere rarefatte di questo grigio, talvolta incombente, talvolta etereo, mi rammentano i lavori di Utagawa Hiroshiga.
Talvolta, degli animali o più raramente degli oggetti sono coinvolti nella vita del prototipo di donna di Ludmila: e queste hanno quell’ovale delle donne russe o ucraine, con i capelli raccolti in uno chignon ed i lineamenti piccoli e delicati.
Per gli animali esistono delle simbologie, ma già dalla radice del sostantivo si può capire dove io voglia andare a parare: arrivare all’animo.
Particolarmente gli uccelli abbondano sulle tele di Ludmila e sono simbolo di libertà, di ritorno alle origini e del recupero delle radici dello spirito. Sì, perché, se Ludmila ha una caratteristica molto definita, è proprio quella di emanare spiritualità sia dal suo essere che dalle sue tele. Ed ella ha una straordinaria passione per l’aria aperta e per la natura! In natura vive una energia nascosta che l’Artista è riuscita a far prigioniera attraverso il palpitare dei suoi paesaggi appartati ed immemori.
Niente di più anonimo e, al tempo medesimo, incantato: un manifesto della poetica e della grazia.
I suoi quadri si apparentano alle atmosfere dei grandi romanzieri russi ed inducono lo spettatore a focalizzare la propria attenzione sui dettagli in primo piano nelle mani delle fanciulle.
Kazinkina è artista nel senso più profondo, è immersa nel proprio fare fino ai capelli “fragili” e solleva nel fruitore delle inquietudini.
La donna è assorta nei suoi pensieri e pare disinteressata alla presenza o meno degli spettatori quasi in un gesto di sfida. Questo è quello che si percepisce dalle tele più datate di Ludmila, intendo quelle con le ragazze dalle grandi teste del 2012 o 2013. Che sono quasi monocrome.
La materia plastica si modella sul volto ieratico e distante di questo angelo venuto da chissà quale cielo, come quello di una icona su fondo oro del 1300 di un grande come l’Orcagna che operò nella Firenze medioevale.
La figura femminile è sofisticata, nervosa e vibrante; il suo sguardo è penetrante ed enigmatico, gli occhi liquidi e la bocca socchiusa. Essa è libera di pensare e coltivare le sue fantasie, fino ad esserne preda.
Nei quadri di una decina d’anni fa le fronti sono ampie e spaziose e mi ricordano le parole di Edgar Allan Poe: “non vi ha squisita bellezza senza un che di strano nelle proporzioni”.
Potrebbe essere che Kazinkina dipinga per esorcizzare la paura ed il male. E, d’altro canto, per enfatizzare il bene. La paura di vivere, la paura di un’umanità alla deriva, maneggiata da poche mani intrise di un abietto, nefando potere. E poi, invece, quella magnifica fanciulla protetta dal lupo che addolcisce il creato con la sua presenza e guarisce l’umanità dalle proprie tristezze. Uno degli ultimi capolavori.
La ragazza che brandisce il bastone nel quadro Senza titolo, inedito dell’autrice, ha in volto un’espressione di volontà di operare contro la distruzione della foresta.
Anche se i tronchi tagliati non sono possenti, io mi immagino che siano di quercia. La quercia è il simbolo della forza e della virtù incorruttibile, e la minuta ragazza con il suo bastone incita alla battaglia. Un accenno meraviglioso di vita che continua è il fragile ramoscello che spunta dal tronco.: un campo magnetico che tutto attira a sé.
Il taglio inconsueto della figura impaurita ed accartocciata che grida dalla tela Salvami! è un altro tipo di linguaggio del lavoro di Kazinkina. Le figure sono criptiche, ci nascondono qualcosa. Come dice Charles Morice, poeta e saggista francese, su Gauguin: “Vedere il mondo sensibile come un immenso enigma la cui soluzione è in noi, soluzione multipla, soluzione variegata come multipla e variegata è l’essenza degli uomini”.
Artista pura, caratterizzata da un candore folle ed innocente, la pittura di Kazinkina riflette la confusione di valori degli ultimi tempi.
Una serie significativa di suoi dipinti evoca un silenzio assoluto ed assordante.
Alla pittrice è impossibile negare le proprie necessità interiori, e così essa obbedisce alla visione e alla forma che ha nella mente.
Trascende il reale ed il quotidiano attraverso un’operazione immaginaria e fantasiosa. E però, l’espressione dell’animo umano resta al centro del lavoro della pittrice russa.
Dice Leone Tolstoj: “È cosa meravigliosa questa illusione che abbiamo che la bellezza sia anche bontà. A mio parere può esserlo, ma raramente!
E la ragazza con un’espressione ferina e con la rosa nera in mano sembra che ci dica, citando Nikolaj Gogol in Taras Bulba: “C’è ancora polvere da sparo nelle scatole!”
Ma com’è posta la luce?
Come dice il poeta giapponese Ryōkan Taigu, monaco buddista, in una sua poesia:
In un fiocco di neve
che presto si scioglie
c’ è tutto l’universo
da tutto l’universo scende un fiocco di neve.
Matthias Langer at the 90. Kunstverein Hannover’s annual Autumn Exhibition, Germany.
20. 08. – 23. 10. 2023
Matthias Langer
partecipates at the
90. Kunstverein Hannover’s annual Autumn Exhibition, Germany.
As the largest exhibition dedicated to Lower Saxon artists, Kunstverein Hannover’s annual Autumn Exhibition has been one of the most important exhibitions in Lower Saxony since its first edition in 1907.
The 90th edition extended an invitation to the art scene in Lower Saxony and Bremen, specifically seeking proposals for pre-existing works. The call was distinct in its inclusive nature, welcoming artists of all ages and distinguishing itself from typical funding projects that primarily target “young, emerging artists.”
The anniversary edition of the long-standing exhibition emphasizes its historical setting, taking place within the rooms of the Kunstverein in the Künstlerhaus, which was constructed in 1856. However, the exhibition’s impact also extends beyond the confines of the Kunstverein, reaching into the state capital through various performative projects.
The Kunstverein consistently presents international artistic perspectives from diverse contexts while at the same time nurturing its connection to the regional art scene, sending significant impulses in both directions. From a large pool of applicants, 45 positions were carefully selected. These artists come from a variety of backgrounds and include both newcomers to the region and those who have been working here for a longer period of time. Their years of birth range from 1931 to 1999.
A penal of a seven-member jury was tasked with reviewing and discussing warriors on diversity in age, origin, media and themes.
The traditional exhibition format has featured (at the time) emerging artists who went on to achieve international acclaim, such as Kurt Schwitters and Christiane Möbus. Other recent editions of the exhibition have featured joint exhibitions in which art professors and their students have exhibited their works side by side.
The exhibition’s program is designed to encourage participation, highlight local perspectives, and engage regional artists. A comprehensive handbook will also be made available as an expanded platform for the artists’ work. In addition to showcasing the exhibited works, the handbook includes supplementary materials that provide insight into and further explore the artists’ practices, previous works, and specific issues they address.
Thanks to the support of the City of Hannover, Kunstverein Hannover has the opportunity to present a series of performance projects within the city’s Kulturdreieck that are both ephemeral and site- specific. The performances, due to their contemporary and temporary nature, activate the public space as they are mostly rooted in participatory practices.
The group exhibition offers a glimpse into the vibrant sphere of contemporary art-making in the region of Lower Saxony, as well as local artists’ exploration of global issues.
The jury of the anniversary edition consisted of:
Stefan Becker, Head of Communications and Foundations, Sparkasse Hannover; Melanie Botzki, Head of Cultural Management, Department of Culture, City of Hannover; Ingo Clauß, Curator, Weserburg Museum of Modern Art, Bremen; Carlota Gómez, Curator of the 90th Fall Exhibition, Kunstverein Hannover; Max Schulze, Artist and Professor of Painting at the University of Paderborn; Dr. Silke Sommer, Chair of the Board, Kunstverein Hannover; Till Steinbrenner, Artist, Advisory Board, Kunstverein Hannover.
From numerous applications, the jury has selected the following positions to participate in the 90th Fall Exhibition:
Degenhard Andrulat
Sofia Baronner
Domingos de Barros Octaviano
Rolf Bier
Constanze Böhm
Jonas Brinker
C.O.C.O. | Carlotta Oppermann and Christiane Oppermann
Edson Colón Aguirre
Manuel Cornelius
Véra Marie Deubner
Anna Eisermann
David Carol Fedders
Anja Gerecke und Stefan Rummel
Christoph Girardet
Collectif Grapain
Gruppe Stumpf
Johanna Henkelmann
Samuel Henne
Gilta Jansen
Kathrin Jobczyk
Hans Karl
Klara Kayser
Gregor Kieseritzky
Hye Hyun Kim
Yoo Kim
Julia Kröpelin
Matthias Langer
Jaq Lisboa
Martina Morger
Sebastian Neubauer
Siegfried Neuenhausen
Nico Pachali
Lucila Pacheco Dehne
Sophie Pape
Inge Marion Petersen
Meike Redeker
Nikola Sarić
Frank Schinski
Julia Schmid
Andreas Karl Schulze
Tuğba Şimşek
Birgit Streicher
Timm Ulrichs
Katja Windau
Hannah Wolf
The 90th Fall Exhibition opens on Saturday, August 19 at 19:00 and will be on view through October 22, 2023.